ANALIZZARE E STUDIARE I SERIAL KILLER: TECNICHE E STRUMENTI – Parte 2/2
- Alessandro Cariulo
- 10 ago 2023
- Tempo di lettura: 8 min

Eccoci giunti al secondo appuntamento di “Analizzare e studiare i serial killer: tecniche e strumenti”. Per chi si fosse perso la prima parte ecco di seguito il link che riporta direttamente all’articolo.
Riassumendo velocemente, nel precedente appuntamento, abbiamo analizzato le modalità di interazione dei serial killer con i corpi delle loro vittime, puntualizzando che non si sarebbe trattato di una classificazione, o meglio, non in senso classico.
Questa volta ci concentriamo sulle armi utilizzate dai serial killer per uccidere, cercando di capire quale aspetto psico-comportamentale si può nascondere dietro la scelta dell’arma del delitto, ed ecco cosa è emerso:
Ø Serial Killer Sparatore (Shooter Serial Killer)
Ø Serial Killer Pugnalatore (Stabber Serial Killer)
Ø Serial Killer Strangolatore (soffocamento e annegamento) (Strangler Serial Killer)
Ø Serial Killer Picchiatore (Slugger Serial Killer)
Ø Serial Killer Dinamitardo (Bomber Serial Killer)
Ø Serial Killer Incendiario (Arsonist Serial Killer)
Ø Serial Killer Avvelenatore (Poisoner Serial Killer)
Ø Serial Killer che usa armi non convenzionali (Unconventional Weapons Serial Killer)
Attenzione, in molti casi il Serial Killer, al contrario di quanto si possa pensare, non utilizza una stessa arma, o una stessa tipologia di arma, nel corso di tutta la serie ma può cambiarla per esigenze diverse e personali.
Serial Killer Sparatore
Questa tipologia di assassini prevede, al suo interno, altre sottocategorie:
- Sparatori da breve distanza -> Sono soggetti che utilizzano l’arma da fuoco (spesso una pistola), per sorprendere le vittime ed eliminarle, entrando quasi in contatto con esse (segni di affumicature da contatto in alcuni casi).
- Sparatori da media distanza -> In questo caso il killer utilizza un’arma da fuoco di calibro maggiore, anche un fucile, per eliminare le vittime e poi avvicinarsi una volta uccise
- Sparatori da lunga distanza -> Soggetti che utilizzano armi da fuoco di precisione, sparando sulle vittime da una lunga distanza, controllando la SdC (es. Serial Killer Cecchini)
Le armi da fuoco vengono utilizzate spesso dai serial killer. In particolare da quei serial killer che preferiscono non avere un contatto fisico diretto con la vittima, per esempio donne assassine, killer dipendenti dal brivido dell’omicidio, cecchini e killer che uccidono colpendo le vittime da una certa distanza. Ci possono essere killer che usano le armi da fuoco per eliminare rapidamente le vittime (anche se sono coppie o 3 e più vittime), che uccidono in corso di altro reato, che provano piacere psico-sessuale nell’atto di sparare (Dipendenti dal brivido dell’omicidio) o che uccidono con armi di precisione (Dominatori).
Quest’ultima categoria può essere considerata un vero e proprio caso particolare: si tratta di soggetti dotati di una notevole conoscenza delle armi da fuoco, per passione o per lavoro, per esempio soggetti con una carriera militare alle spalle. Possono decidere di colpire con armi da fuoco come pistole o fucili, ma spesso fanno uso di fucili di precisione per colpire la vittima a distanza, ottenendo così il massimo controllo della scena del crimine. Le vittime in genere vengono scelte in modo del tutto casuale, anche se in rari casi possono essere scelte accuratamente.
Serial Killer Pugnalatore
Gli assassini che utilizzano un’arma bianca per uccidere le proprie vittime sono soggetti che ricercano, o comunque non evitano, il contatto diretto con la vittime. Le zone del corpo interessate dai colpi sono addome, torace, genitali, petto, schiena e spesso possono ricorrere al taglio della gola. Talvolta le lesioni sono estese e ripetute, manifestazione di atti di overkilling, e possono essere inferte con intensità e forza variabili (es. piquerismo). In questo caso intensità e forza delle ferite, numerosità delle stesse e regione del corpo in cui si concentrano, ci possono dire molto da un punto di vista psico-comportamentale del SI. Spesso queste armi possono non essere utilizzate per uccidere, ma per mutilare la vittima o fare a pezzi il corpo, o successivamente rispetto ad altre armi, per esempio armi da fuoco.
Le armi da taglio, da punta e da punta e taglio o armi bianche, vengono utilizzate molto dagli assassini seriali, in particolare da quei killer che traggono piacere sessuale dal contatto diretto con la vittima, ma sopratutto dalla vista del sangue, una delle caratteristiche principali dei killer lussuriosi ma anche di quelli legati al potere e controllo. Inoltre è possibile che anche assassini psicotici utilizzino armi da taglio come coltelli, ma anche asce o altro. In molti casi, soprattutto per i Killer Lussuriosi, la penetrazione della vittima con il coltello sostituisce l’atto di penetrazione sessuale. Attenzione, spesso questo non determina in automatico l’impotenza fisica e/o psichica del killer, ma un vero e proprio piacere psico-sessuale legato proprio alla penetrazione del corpo con l’arma bianca.
Serial Killer Strangolatore
Strangolamento, soffocamento e annegamento sono metodi di uccisione spesso utilizzati da sadici e/o Lust Killer. Nel primo caso il killer può far perdere i sensi e rianimare la vittima più volte, nel secondo invece prova un vero e proprio piacere nel momento dell’uccisione.
Per strangolare e soffocare possono essere utilizzate corde, indumenti, spesso appartenenti alla vittima, lacci, catene, cuscini, oggetti spinti a forza nella trachea della vittima. I Serial Killer che controllano le proprie vittime, tendono a trarre piacere sessuale nell’imporre il proprio dominio su di esse, usando diversi strumenti per strangolarle e a volte annegarle o soffocarle.
Talvolta lo strangolamento può avvenire anche manualmente, ed è un atto che eccita sessualmente il killer, dandogli una grande sensazione di potere, sperimentando così la sensazione di dare o togliere la vita alla vittima a suo piacimento, allentando o stringendo la presa. Alcuni assassini lussuriosi tendono a strangolare/soffocare la vittima, traendo piacere proprio nel guardare la vittima negli occhi nel momento in cui la vita abbandona i loro corpi. SI tratta di un’estrema gratificazione che talvolta porta il killer ad avere un vero e proprio orgasmo in questo particolare momento.
Dennis Rader, lo “Strangolatore BTK”, un sadico orientato al controllo e potere, aveva certamente una componente lussuriosa che lo portava a strangolare le sue vittime. Gary Ridgway, noto come “Green River Killer”, era un killer lussurioso strangolatore. E’ possibile che anche Jack lo Squartatore ricorresse allo strangolamento prima di far entrare in campo l’arma da taglio per tagliare la gola alle sue vittime e poi operare con le mutilazioni post-mortem.
Serial Killer Picchiatore
Si tratta di soggetti che manifestano un grado elevato di aggressività e una considerevole forza fisica, utilizzando proprio questa forza per causare la morte della vittima.
Pugni a ripetizione e calci nel volto, nella zona dell’addome e del torace causano atroci sofferenze e lesioni interne che portano alla morte della vittima. Si tratta spesso di sadici o di persone che uccidono d’impulso, con difficoltà nel controllare la rabbia.
Serial Killer Dinamitardo
I killer che ricorrono all’uso di esplosivi per uccider le proprie vittime tendono a non interagire direttamente con esse. Sono soggetti che in genere uccidono per vendetta (vittime casuali o specifiche), hanno una notevole preparazione e conoscenza tecnica per quanto riguarda gli esplosivi, un QI elevato, sono molto meticolosi, spesso ossessivi, e amano comunicare con la stampa o con gli investigatori (Serial Killer Comunicatori). In genere colpiscono molte vittime in un unico evento, ma possono decidere anche di colpire una sola vittima per volta.
Secondo McDonald (studi su 30 bombaroli e 100 incendiari, 1977) si possono suddividere nelle seguenti sottocategorie:
Ø Bomber Compulsivo (attacca per gratificazione sadico-sessuale data da suono esplosione e fiamme)
Ø Bomber Psicotico (soggetto con problemi psicotici, deliri e allucinazioni)
Ø Bomber Sociopatico (problemi di psicopatia e sociopatia)
Ø Bomber Politico (l’obbiettivo è politico, vicino al terrorismo)
Ø Bomber Mafioso (soggetti che lavorano per organizzazioni criminali)
Ø Bomber Militare (soggetto che ricorre a esplosivi in ambito bellico)
Sono in genere maschi bianchi, che non sono sposati o hanno un matrimonio solo di facciata. Da un punto di vista di personalità si possono riscontrare spesso tratti ossessivo – compulsivi, psicopatici e schizoidi.
Serial Killer Incendiario
Molto simili, anche da un punto di vista psico-comportamentale, ai killer dinamitardi, ma utilizzano il fuoco per uccidere.
Attenzione, non sono piromani. Mentre il piromane non ha come obiettivo l’uccisione di vittime, ma l’osservazione delle fiamme che distruggono ogni cosa che incontrano, il Serial Killer Incendiario ha come scopo l’uccisione di vittime umane e il suo piacere dipende proprio dall’uccisione di persone, non dal danno causato per mezzo del fuoco.
Esattamente come i killer dinamitardi, sono soggetti che vogliono attirare l’attenzione, assassini comunicatori e anche assassini di massa. Sono soggetti che vogliono fare molte vittime in ogni azione omicidiaria, o che comunque vogliono incutere terrore nella società. Da non sottovalutare il fatto che molti serial killer, nel corso del loro sviluppo psico-sessuale, sono stati affascinati dal fuoco.
Serial Killer Avvelenatore
I Serial Killer Avvelenatori in genere evitano ogni contatto diretto con le proprie vittime. Possono essere conoscenti o addirittura familiari della vittima e possono decidere di somministrare il veleno in un’unica dose, oppure in piccole dosi nel corso del tempo, portando ad un’estrema sofferenza, .
Ci sono avvelenatori che agiscono per guadagno personale, come le Vedove Nere e i Barbablù, per sostituirsi a Dio, come del caso degli Angeli della morte, o per piacere personale.
Ci possono essere avvelenatori che puntano ad una singola vittima per volta o avvelenatori che puntano ad omicidi di massa. Ci sono anche assassini che uccidono in contesti assistenziali, ospedalieri, Killer truffatori, molto spesso si tratta di assassine donne e possono ricorrere all’utilizzo di farmaci o sostanze velenose.
In alcuni casi questi assassini possono fare ricorso a veleni insidiosi, difficili da individuare, creando delle serie difficoltà nelle indagini che, molto spesso, non sono mai iniziate per il semplice fatto che le morti causate da loro vengono etichettate come “morte naturale”.
Infine ci sono anche quei killer che si possono definire “Killer Sabotatori”, ovvero soggetti che decidono di avvelenare alimenti, bevande, acqua potabile o medicinali come nel famoso, e misterioso, caso del Tylenol.
Serial Killer che usa armi non convenzionali
Martelli, bastoni, sassi e pietre di grandi dimensioni, oppure anche balestre, archi e altre armi non convenzionali, possono essere utilizzate da assassini che possono avere anche diversi gradi di organizzazione.
Alcune possono essere armi occasionali (pietre, bastoni, spranghe, ecc.) mentre altre sono attentamente ricercate (per es. balestra o arco) e rispondono ad una precisa fantasia del soggetto, realizzando un suo bisogno psico-sessuale.
In molti casi i Serial Killer, in particolare i soggetti che agiscono su spinta impulsiva, ricorrono all’utilizzo del martello: Arthur Gatter, assassino tedesco che uccise nel parco di Francoforte 8 vittime in pochi mesi nel 1990, le colpiva mentre dormivano, indossando guanti per non lasciare tracce, mentre anche Alexander Pichushkin, assassino russo noto con il soprannome di “Killer della scacchiera”, perché il suo obiettivo era uccidere una persona per ogni riquadro della scacchiera, era solito colpire le proprie vittime in testa con un martello, sorprendendole alle spalle.
Infine, tra le armi non convenzionali, è opportuno citare anche la psicologia, in particolare la manipolazione mentale, messa in atto da alcuni soggetti particolarmente carismatici, che presentano narcisismo maligno unito a marcati tratti psicopatici, e che grazie proprio alle loro capacità maipolatorie, riescono a convincere altri soggetti ad uccidere al posto loro. Uno dei casi più famosi nella casistica criminologica internazionale è senza dubbio quello di Charles Manson e dei suoi seguaci, definiti "Famiglia Manson".
Armi, modalità di uccisione, interazione con i corpi delle vittime, sono tutti comportamenti che ci dicono molto del killer che mette in atto determinate azioni. In particolare, tutto questo, ci fornisce indicazioni specifiche sul mondo interiore del killer, sulle sue fantasie e sulle sue modalità di ragionamento. Questo è fondamentale, non solo per chi studia e approfondisce il fenomeno degli omicidi seriali, ma anche per chi si impegna quotidianamente per impedire che questi soggetti colpiscano o per interrompere una serie delittuosa.
Concluso il capitolo “Armi e modalità di interazione dei killer con i corpi delle vittime”, nei prossimi appuntamenti, parleremo della scelta della tipologia di vittima, della numerosità delle stesse in una singola azione e degli assassini che agiscono singolarmente, in coppia e in gruppo.
A presto e buone vacanze a tutti voi!
Comments