Signature: l'impronta psicologica del Serial Killer
- Alessandro Cariulo
- 24 set 2022
- Tempo di lettura: 4 min

Ogni serial killer presenta un comportamento che può essere assimilato, in alcuni aspetti, agli altri serial killer, ma allo stesso tempo esprimedelle peculiarità che lo differenziano dagli altri. Cambiano i moventi, le modalità di uccisione delle vittime, ma soprattutto cambia la Signature, ovvero la Firma. Con il termine Firma, in criminologia, con particolare riferimento all’omicida seriale, si intende un insieme di comportamenti, non necessari alla realizzazione del delitto, ma che il soggetto mette in atto per ottenere la massima gratificazione dall’azione stessa. Queste azioni non sono dinamiche e rimangono pressoché stabili nel tempo, fatta eccezione per piccole modifiche che possono essere legate allo sviluppo psicologico del soggetto. Premesso che non tutti i Serial Killer manifestano una Signature chiara ed evidente, e che anche coloro che la manifestano non per forza devono esprimerla in ogni delitto commesso, proviamo a capire da dove può avere origine la Firma, come nasce e si sviluppa nella mente del soggetto, da cosa è determinata.
Il processo che ha portato Jeffrey Dahmer a diventare, da comune ragazzo, uno dei serial killer più terribili della storia criminologica internazionale, è emblematico. Nonostante il difficilissimo rapporto tra i suoi genitori, aspetto comune a moltissimi bambini in tutto il mondo, la sua è stata un'infanzia nella norma. Secondo quanto dichiarato da suo padre, dopo un piccolo intervento per un'ernia, Jeffrey si chiuse in sé stesso e appariva all'esterno come un bambino strano. Nessuna amicizia, nessuna passione per lo sport, iniziò ben presto ad essere attirato dalla morte, in particolare dalle carcasse di piccoli e medi animali selvatici che raccoglieva girando per i boschi, talvolta con l'aiuto del padre, per poi portarli a casa e sezionarli. La sua non era semplice curiosità o voglia di imparare le basi della scienza, bensì una vera e propria passione, che ben presto si trasformerà in ossessione. Dahmer si arruola nell'esercito, si congeda e va ad abitare insieme alla sua nonna. A livello di relazioni interpersonali le cose non vanno bene e Jeffrey inizierà ad essere attratto, anche sessualmente, dai manichini, tanto da dormirci insieme. Non è un caso che il sezionamento dei cadaveri e la passione per il dormire con corpi senza vita caratterizzeranno i suoi delitti, costituendone la firma.
Altro caso, altra modalità di formazione della firma: Jerome Brudos, noto come "Killer feticista". Nato e cresciuto in un ambiente familiare complesso, caratterizzato dalla violenza del padre e dal difficile rapporto con la madre, che avrebbe voluto una figlia, inizia ben presto a manifestare un interesse per gli indumenti femminili, in particolare le scarpe, che indossa frequentemente. Proprio in uno di questi episodi Jerome viene sorpreso dalla madre che lo sgrida con veemenza, prende le scarpe e le brucia. In questo momento Brudos prova una forte rabbia, associata ad un inaspettato piacere sessuale, è il momento in cui sesso e violenza si associano nella sua mente. La sua diventa ben presto una fissazione per le scarpe e i piedi femminili, iniziando anche a rubare biancheria e calzature, passando poi verso i tredici anni a minacciare alcune bambine, obbligandole a spogliarsi per lui per poi fotografarle, episodi che gli valgono i primi problemi con la legge. Nella tarda adolescenza comincia a pedinare le sue coetanee, spesso aggredendole o soffocandole fino allo svenimento per poi fuggire con le loro calzature. Quando inizierà ad uccidere, dopo aver soffocato le sue vittime, le vestirà come bambole per fotografarle in varie pose, conservando poi la loro biancheria, le scarpe e talvolta i loro seni. Ecco la definizione della sua firma.
Allo stesso modo Edmund Kemper, noto come il "Killer delle studentesse", fin da piccolo amava giocare al "condannato a morte" con le sue sorelle, ma soprattutto adorava decapitare le loro bambole, cosa che poi ripeterà in modo sistematico sulle sue vittime, conservando le loro teste.
John Wayne Gacy, il "Killer Clown", vilipeso, sottomesso, deriso e umiliato dal padre in ogni modo possibile, spesso definito in pubblico "femminuccia" e "ciccione frocio", inizia a sviluppare fantasie centrate sulla sottomissione del prossimo fin dall'infanzia, arrivando ad adescare giovani ragazzi che tortura, violenta e strangola, ragazzi che lui definisce "froci insignificanti", esattamente come lui veniva definito da suo padre.
Ed Gein, assassino che faceva a pezzi le sue vittime, conservando alcune parti che poi mummificava e usava come soprammobili, oltre a crearsi un vestito da donna fatto di pelle umana, aveva ricevuto un'educazione estremamente rigida da parte della madre che sosteneva che ogni donna, eccetto lei, fosse un prostituta, che il sesso era peccato e leggeva ad Ed e a suo fratello passi cruenti, caratterizzati da violente punizioni e omicidi. Quando Gein ebbe il suo primo orgasmo osservando i suoi genitori che macellavano un maiale, qualcosa scattò in lui, la fatidica associazione tra sesso, sangue e morte, che lo porterà a macellare letteralmente le sue vittime umane per poter raggiungere il massimo piacere sessuale.
Possiamo quindi concludere dicendo che la Firma è determinata da una serie di esperienze che il soggetto ha sperimentato nel corso della vita, esperienze che lo hanno affascinato, terrorizzato, eccitato, shoccato. Esperienze che in ogni caso lo hanno segnato, indirizzando il proprio orientamento sessuale, la propria identità sessuale, ma soprattutto che ne hanno condizionato l’eccitamento sessuale, plasmandone di conseguenza fantasie, desideri e azioni. Infine, possiamo dire che la Firma esprime a pieno titolo i tratti più profondi e nascosti della personalità del soggetto, tratti che escono alla luce del sole proprio nel momento della messa in atto del delitto.
Ricordo a tutti che, per approfondire questi argomenti, basterà attendere il 2023 con l'uscita del mio primo libro sugli omicidi seriali... a presto!
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