ZODIAC E MOSTRO DI FIRENZE: DUE KILLER A CONFRONTO
- Alessandro Cariulo
- 7 lug 2022
- Tempo di lettura: 9 min
Aggiornamento: 8 lug 2022

Mostro di Firenze e Zodiac. Due serie di delitti che hanno lasciato molti punti interrogativi. Due casi enigmatici, senza dubbio tra i casi di omicidi seriali più famosi al mondo. Più volte queste due serie di omicidi sono stati accostati, tanto che qualche anno fa, un giornalista italiano, ha portato avanti un'inchiesta per la testata Tempi sostenendo addirittura che la mano che colpì nelle notti delle colline fiorentine e quella che uccise in California fosse la stessa. Ma proviamo a fare chiarezza. Innanzi tutto, di cosa stiamo parlando? Due casi che, come vedremo, presentano effettivamente delle analogie, almeno a livello criminologico. Il killer delle colline fiorentine, che colpì appunto nei dintorni del capoluogo toscano tra il 1968 e il 1985, uccise 16 giovani ragazzi, senza lasciare mai nessun superstite, mentre il killer californiano, che agì tra il dicembre 1968 e l'ottobre 1969 , uccise cinque vittime ferendone due. Tra le due serie delittuose, che da un punto di vista temporale si potrebbero considerare contemporanee, Zodiac colpisce nel corso del primo intervallo (cooling off) del Mostro di Firenze. Da un punto di vista geografico, è vero che c'è un Oceano che separa le due serie delittuose, ma è anche vero che, nella storia della criminologia, ci sono casi di assassini che hanno ucciso in Europa e negli USA, uno su tutti l'austriaco Jack Unterweger. Cerchiamo a questo punto di analizzare nei dettagli i due casi, ponendoli a confronto, soprattutto dal punto di vista psico-comportamentale dei potenziali autori, seguendo questo schema:
- Analisi del Modus Operandi
- Analisi vittimologica
- Analisi della scelta e conoscenza dei luoghi
- Armi utilizzate
- Analisi dell’abilità nell’uso dell’arma da fuoco e da taglio
- Analisi dei Cooling Off
- Analisi della Signature e dell’Overkilling
- Analisi delle modalità comunicative
- Analisi delle scene del crimine e organizzazione dei delitti
Analisi del Modus Operandi (MO)
Il Mostro di Firenze si avvicina all’auto delle vittime in modo molto silenzioso, portandosi alla distanza minima per poi sparare prima alla vittima maschile, poi a quella femminile: colpi in rapida successione e diretti, almeno nella maggior parte dei casi, a punti vitali come testa e torace/addome. Il killer pone spesso un ostacolo tra sé e le vittime, esempio la portiera dell’auto (eccetto nel primo delitto del 1968).
Zodiac non si fa problemi ad avvicinarsi alle vittime facendo attenzione a sorprenderle, anzi, nella maggior parte dei casi le colpisce quando si trovano fuori dalla macchina, in un caso spara contro l’auto per far uscire le vittime all’esterno e poterle colpire. In un caso finge di essere un rapinatore (è vestito con un costume nero e un cappuccio che gli copre il volto). A volte lega le sue vittime e poi le colpisce con il coltello, altre volte usa l’arma da fuoco e in altri casi usa entrambe le armi. Non colpisce sempre le vittime in zone vitali (in un caso colpisce alla testa), tanto che in diversi casi sopravvivono.
Analisi vittimologica
La scelta del Mostro ricade esclusivamente su coppie appartate in auto, quasi sempre coppie di fidanzati (una coppia di amanti, due amici maschi in un camper). Zodiac colpisce in prevalenza coppie, non essenzialmente in atteggiamenti intimi, ma anche vittime singole (donne e un taxista).
Analisi della scelta e conoscenza dei luoghi
Conosce molto bene i luoghi. Li sceglie in modo dettagliato, studia posti in cui vi siano vie di fuga rapide e in cui può dedicarsi alle escissioni senza essere visto. La vicinanza di corsi d’acqua ai luoghi dei delitti non è indicativa.
Colpisce quasi sempre in parcheggi abbastanza isolati, in una caso uccide un tassista in piena città, a San Francisco.
Armi utilizzate
Nel corso della serie delittuosa del Mostro è stato rilevato sempre l’utilizzo di una pistola Beretta Calibro 22 Long Rifle (ci sono incertezze sullo specifico modello), mentre per le escissioni, e per l’uccisione di due delle vittime, ha utilizzato un’arma da punta e taglio. Le armi impiegate invece da Zodiac sono state una pistola Calibro 22, una pistola 9 mm e un coltello.
La differenza, non da sottovalutare, tra i due casi sta proprio nello speciale legame che il Mostro ha con la sua arma da fuoco, al contrario di quanto avviene per Zodiac, che utilizza almeno due armi da fuoco diverse nel corso della serie.
Analisi dell’abilità nell’uso dell’arma da fuoco e da taglio
Per quanto riguarda l’uso dell’arma da fuoco il Mostro manifesta abilità non elevate, sicuramente migliorate in modo progressivo a partire dal delitto del 1974. Va considerato il fatto che, nonostante agisca in condizioni di luminosità molto ridotta, colpisce sempre da molto vicino, con vittime all’interno di un’auto sorprese in un momento di abbandono reciproco (difese e capacità attentive ridotte). Quando le vittime tentano la fuga è costretto a finirle con il coltello (1974, 1985).
Zodiac sa usare le armi da fuoco ma non è un esperto. In diversi casi non colpisce le vittime in punti vitali, anche se riesce comunque ad arrestarne la corsa quando tentano la fuga. Non si fa problemi a colpire le vittime una volta uscite dall’auto.
Il Mostro risulta molto abile nell’uso del tagliente, tanto da far pensare ad un soggetto che lo usa frequentemente, per lavoro o per hobby (operaio, manovale, cacciatore/pescatore, allevatore di animali, intagliatore di legno o altro). Di contro Zodiac appare come un soggetto con abilità nella media per l’uso dell’arma da taglio, che utilizza sempre per uccidere le vittime ma mai per altre azioni, per esempio escissioni o atti di overkilling.
Analisi dei Cooling – off
Nel caso del Mostro, tra il primo e il secondo delitto trascorrono 6 anni, tra il secondo e il terzo 7 anni, poi il killer inizia a colpire a cadenza annuale (a parte nel 1981 che colpisce a distanza di 4 mesi, a giugno e a ottobre). Non è chiaro quale sia il primo delitto realmente commesso da Zodiac, ma per quanto riguarda i delitti attribuiti a lui con certezza assoluta, si riscontra un intervallo nell’ordine di qualche mese tra uno e l’altro, con la serie che si conclude nell’arco di un anno.
Anche questa è una differenza non da poco: azioni concentrate in poco tempo per Zodiac (indice di un tratto più impulsivo della sua personalità), delitti distribuiti in 17 anni per il Mostro (contenimento degli impulsi omicidi).
Analisi della Signature e dell’Overkilling
Non c’è dubbio sul fatto che il Mostro consideri la scena del crimine come un palcoscenico in cui mette in scena la sua opera. Le mutilazioni dei cadaveri femminili (pube e seno sinistro), le ferite inferte post-mortem alle vittime maschili, il tralcio di vite inserito nella vagina della vittima femminile del 1974, così come altri piccoli elementi individuati sulla scena del crimine fanno tutti parte della messa in atto delle sue fantasie. Inoltre colpisce sempre durante i preliminari dei ragazzi o comunque prima che inizino il rapporto sessuale vero e proprio (interruzione dell’atto sessuale).
In quasi tutti i casi attribuiti con certezza a Zodiac, poco dopo i delitti il killer li rivendica con una telefonata alla polizia. In un caso scrive sulla portiera dell’auto delle vittime le date e i luoghi dei precedenti delitti e si firma con un cerchio con una croce in mezzo. Nel corso della sua campagna di terrore invia numerose lettere a giornali e polizia scritte con un codice particolare. Per Zodiac è importante rivendicare i delitti, in modo che tutti sappiano che quei delitti sono stati opera sua. Per il Mostro questo non è importante, o almeno non è importante rivendicarli in modo diretto, perché lo fa in modo indiretto compiendo il delitto, con l’uso della sua Beretta calibro 22, o con l’esecuzione delle escissioni e già quello era il suo modo di rivendicare i delitti. Questi erano i suoi marchi.
L’overkilling, nel caso del Mostro, è presente sul corpo della vittima femminile nel 1974, ma non è mai presente sulle vittime di Zodiac.
Analisi delle modalità comunicative
Il Mostro preferisce comunicare attraverso le scene del crimine, costruite ad hoc, e con gli elementi che lascia (o toglie) dalle scene stesse. Solo un messaggio (la lettera inviata alla Dottoressa Della Monica con il lembo di seno sinistro dell’ultima vittima femminile) può essere attribuito con estrema certezza al Mostro. Si tratta di una busta da lettere dove l’unica scritta è quella dell’indirizzo. Si tratta di una comunicazione simbolica, senza messaggi scritti, con particolare attenzione agli elementi visuo-spaziali.
All’opposto troviamo la modalità comunicativa diretta e sfrontata di Zodiac, con particolare attenzione gli elementi logico – matematici. Il killer californiano comunica attraverso lettere inviate a polizia e giornali, composte con codici criptati. Utilizza simboli, lettere e altri elementi che in alcuni casi non è stato possibile decifrare fino in fondo, nemmeno dai maggiori esperti del settore. In un caso lascia un messaggio scritto sulla portiera dell’auto sulla scena di un delitto, e con questo messaggio si attribuisce i delitti precedenti. Attenzione ad elementi logico-matematici. In un caso, come il Mostro aveva fatto con il lembo di seno della vittima francese, Zodiac invia una lettera con un pezzo della camicia insanguinata del tassista ucciso da lui.
Analisi delle scene del crimine e organizzazione dei delitti
In entrambi i casi, in base all’analisi delle scene dei delitti, si può dire che si tratta di serial killer con tratti prevalentemente organizzati. Zodiac, stando anche alle testimonianze dei sopravvissuti, celava la sua identità con un cappuccio e una veste molto ampia. Entrambi abbandonano le vittime sul luogo del delitto, non mettono in atto violenze sessuali sulle vittime (anche dopo la morte) e tendono a non nascondere i corpi delle vittime (fatta eccezione per il duplice delitto del 1985 del Mostro di Firenze). Una sostanziale differenza sta nel fatto che, mentre il Mostro tende a manipolare le scene dei delitti e i corpi delle vittime, talvolta posizionandoli, Zodiac è totalmente disinteressato a questo aspetto.
Lascio al lettore, a questo punto, trarre le conclusioni relativamente alla possibilità che il Mostro di Firenze e Zodiac fossero la stessa persona. Per quanto mi riguarda la ritengo una bella suggestione, una bellissima e affascinante trama per un ottimo romanzo, ma nulla di più. Non a caso, proprio recentemente, è uscito un romanzo scritto da un autore italiano, Fabrizio Carcano, dal titolo “I delitti dello Zodiaco”, con lo stesso autore che ci ha tenuto a precisare che ritiene l’ipotesi buona solo per la scrittura di un libro. Pronto a ricredermi davanti ad una prova evidente, come per esempio una confessione (provata).
Da un punto di vista psicologico e comportamentale è interessante focalizzare l’attenzione su alcuni degli aspetti emersi dall’analisi dettagliata riportata in precedenza. Senza dubbio si è trattato di due assassini con un alto grado di organizzazione, dei pianificatori che hanno agito da soli, con un estremo bisogno di sentirsi al centro della scena, due soggetti con intelligenza nella media o leggermente superiore alla media e con tendenze psicopatiche. Nessuno dei due può essere definito predatore sessuale, anche se il Mostro era un predatore di coppiette, e anche se la componente sessuale, soprattutto nel caso del killer delle colline fiorentine, non può essere accantonata, sono soggetti che si gratificano sessualmente in modi alternativi, creando una specifica scena e impedendo l’atto sessuale uno (Mostro di Firenze), innescando il terrore e ricercando l’affermazione del proprio potere attraverso la comunicazione l’altro (Zodiac). Psicologicamente, anche se si tratta di due soggetti con evidenti tratti psicopatici, e da un punto di vista comportamentale si tratta di due assassini diversi, per quanto, come abbiamo visto, possano presentare delle analogie: introverso e capace di incanalare i propri impulsi il Mostro, più impulsivo ed estroverso Zodiac.
Il Mostro è nato e cresciuto in una famiglia in cui le regole imposte, con estrema rigidità, andavano in contrasto con quello che poi accadeva realmente all'interno delle mura domestiche, per esempio un contest in cui il sesso era indicato come peccato mortale e poi invece il padre o la madre mettevano in atto comportamenti promiscui senza nemmeno nasconderli troppo. Penso ad un soggetto non tanto impotente fisicamente, quanto semmai psicologicamente, o comunque non interessato all'atto sessuale vero e proprio, che riteneva qualcosa di “sporco”, quanto più un soggetto che ricercava la soddisfazione in attività alternative, magari attraverso il voyeurismo o altro in età giovanile. Era un soggetto con tratti psicopatici, che si mimetizzava tra le persone, senza dare all'occhio. Un soggetto che per reprimere i suoi impulsi sessuali cercava di censurare i comportamenti sessuali altrui, soprattutto in pubblico, colpendo coppie appartate in auto. Le mutilazioni, lette in questo senso, sono punizioni ulteriori per i peccatori e allo stesso tempo un monito per tutti coloro che osservano, era quasi come se si rivolgesse ad un pubblico dicendo: “Se fate questo, succede quest’altro”. In lui vedo una componente lussuriosa (molto minima), una missionaria e una di controllo e potere (molto più marcate). Zodiac invece manifesta in modo evidente il suo bisogno di controllo, sulle vittime prima e sull’opinione pubblica e gli investigatori poi, e lo fa attraverso comunicazioni dirette, ma enigmatiche. E’ come se si rivolgesse al mondo intero dicendo: “Io sono molto più intelligente di voi”. E’ un concetto completamente diverso. Come abbiamo visto Zodiac si disinteressa totalmente dei corpi e delle scene del crimine. Anche lui, ad un certo punto, dice, o meglio scrive, di perseguire una missione, ma in realtà non si nota la componente missionaria nei suoi delitti, così come quella lussuriosa. Semplicemente lui vuole terrorizzare. Questo lo vuole anche il Mostro, non ci sono dubbi, ma come detto in precedenza non è il suo unico obiettivo. Per concludere, mi sento di affermare, dal mio punto di vista, che si tratta di due assassini diversi.
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